Da manichette antincendio a borse trendy

Hanno spento incendi e salvato vite. Ora rinascono come accessorio chic: stiamo parlando delle manichette antincendio.

Era alla ricerca di un materiale da riciclo che fosse resistente, adatto alla creazione di articoli di moda, unico e disponibile in quantità sufficienti. Così è nata l’idea di riutilizzare vecchie manichette antincendio. Un giorno Martin Klüsener di Münster (Germania) è entrato in un deposito dei pompieri e ha chiesto di poter prendere i tubi antincendio in disuso. Quindi ci si è cucito una borsa. Dopo alcuni prototipi, il giovane designer ha portato le sue raffinate creazioni in giro per fiere conquistando il cuore della clientela.

Ora a distanza di 15 anni le borse e gli zaini del suo brand Feuerwear sono reperibili in oltre 300 negozi in 18 Paesi e quattro continenti. Ogni esemplare è unico con segni di usura e stampe originali. Grazie alla robustezza del materiale, queste borse sono destinate a restare a lungo l’accessorio preferito dei loro proprietari. Inoltre contribuiscono alla sostenibilità, che fin dall’inizio è al centro della filosofia aziendale. Feuerwear compensa così le emissioni di CO2 derivanti dalla spedizione e dal trasporto della merce, mentre la produzione è realizzata con corrente ecologica.

Cinture e borse per laptop

Ma anche alcuni marchi svizzeri hanno scoperto questo materiale da riciclo. Ad esempio Frisch Frech riutilizza le vecchie manichette antincendio per realizzare cinture alla moda. Le cinture sono double face: all’interno in gomma e all’esterno in un vivace tessuto rosso, bianco, arancione o giallo. Ma anche la fibbia aveva un tempo un altro utilizzo, poiché è ricavata da vecchie cinture militari. Un altro marchio svizzero, Manguetown, riutilizza le vecchie manichette per produrre vari articoli, tra cui borse per computer portatili.

Basta con la società dello spreco

Recycling e upcycling sono due opzioni offerte dalla cosiddetta economia circolare allo scopo di rallentare, ridurre o persino chiudere i cicli dell’energia e dei materiali. È l’alternativa all’economia dello spreco e si basa sulla consapevolezza che le risorse di questo mondo sono limitate e che bisogna gestirle in modo sostenibile.

Nella moda si parla già da alcuni anni di upcycling per una maggiore sostenibilità e anche il settore automobilistico punta sempre di più su questo concetto. Con la nuovissima Mazda MX-30 la casa automobilistica Mazda porta sul mercato un modello che traduce in pratica in modo geniale l’idea dell’upcycling. L’impiego di materiali sostenibili nei veicoli contribuisce in modo significativo al miglioramento del bilancio del carbonio durante l’intero ciclo di vita. Le porte sono rivestite con un tessuto speciale composto da bottiglie di PET riciclate. Straordinario è anche il mix di materiali utilizzato per la consolle flottante, che vede l’uso di sughero proveniente da vecchi tappi di bottiglia. È bella, piacevole e fa bene all’ambiente.